Appunti sparsi

Tutte le strade portano a.

Sto rimettendo ordine nei vari pezzi scritti, nei vari quaderni scritti, in mezzo agli appunti qua e là scritti, sulle Cronache dal parco (titolo provvisorio assolutamente non soddisfacente).

La storia per ora di un gruppo di ragazzini che vive libera per la città di Livorno. E mentre cerco di capire il perché e il percome vivono liberi, stamane così mi è tornato in mente un libro che avevo iniziato, e poi lasciato là, Bambini bonsai, di Paolo Zanotti, e veramente non mi riesco a capacitare di come possa io averlo mollato là.

La storia, tesa e pulita. Lo stile, alto ma mai eccessivo. E Genova, città che in mille modi in questo periodo ritorna, in questo caso con il cimitero di Staglieno, dove io, in tanti anni di frequentazione della città, non ho mai mai visto. E il ponte sul Veilino, anche.

Appunti quindi per il mio prossimo futuro: prendere esempio dalla prosa di Paolo Zanotti (difficile, molto difficile); andare finalmente a Genova (facile, questo più facile).

 

La foto (ancora, questa volta quella che non c’è)

In questi giorni sto leggendo questo libro. Mindscapes -Psiche nel paesaggio, Cortina Editore. Non so bene come l’ho trovato, forse in uno dei miei giri su amazon, fra i libri consigliati dopo una determinata ricerca. Ho cominciato a leggere, credo di capirne non più del cinquanta per cento, ma non importa.

È una cosa che mi capita spesso, di capire ma non del tutto quello che sto leggendo, ma non è una cosa che mi disturba. Del resto, sono soggetta a fittoni fortissimi. Quando ho avuto quello per la musica classica, e ho letto volumi su volumi di storia della musica e di critica della musica, senza avere formazione, suonare una nota e capire una sola riga del pentagramma, è stato lo stesso, e così quando mi sono studiata le guerra jugoslave, la critica sull’Antologia di Spoon River da testi americani e anche un po’ scogniti, la critica su Gadda senza avere peraltro letto una riga di Gadda o quasi. Va così. A fittoni.

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